sabato 13 luglio 2013

Il mestiere di scrivere - Raymond Carver

Raymond Carver
Il mestiere di scrivere
(Einaudi, 2008)
Quando l'ho chiesto in libreria, il commesso disse che era terminato. Dimostrandosi un libraio attento, mi disse che se fossi stato interessato ai manuali di scrittura, avrei trovato molto utile Lezioni di scrittura creativa dal GothamWriters' Workshop, manuale della maggiore scuola di scrittura creativa americana. Certo, quando un giovane cliente ti chiede un libro intitolato Il mestiere di scrivere, non puoi che pensare “ecco un altro aspirante scribacchino”, e cerchi di supportarlo, e di vendergli l'illusione. In realtà il mio interesse era più accademico, il testo mi interessava per un progetto di tesi di laurea. Ma è inutile nascondersi, è chiaro che ho subito il fascino di Raymond Carver.

Il libro è una raccolta di scritti teorici di Carver. La prima sezione è intitolata Sulla scrittura creativa, e contiene piccoli saggi in cui Carver cerca di descrivere, attraverso la sua esperienza autobiografica, il processo creativo della stesura di un racconto, il suo approccio alla scrittura, gli “influssi” da parte di scrittori (letti e conosciuti), professori, e di chiunque abbia assecondato la sua inclinazione artistica. Sposatosi a diciannove anni, e divenuto padre l'anno dopo, Carver non ha avuto un percorso di formazione culturale comune. Da giovanissimo ha sempre dovuto cercare di mantenere la famiglia come meglio poteva, svolgendo i lavori più disparati. Questa vicenda personale ha influito tantissimo sulla sua poetica e sulla sua concezione teorica (ma soprattutto pratica) della scrittura: “Verso la metà degli anni Sessanta, mi sono reso conto che avevo qualche difficoltà a concentrare l'attenzione su opere narrative di una certa lunghezza. Per un po' di tempo ho avuto difficoltà a leggerle, oltre che a cercare di scriverne”, è l'incipit del primo saggio. Ciò che unisce questi piccoli saggi sono quindi l'esigenza pratica e poetica del narrare breve, la consapevolezza di quest'esigenza, e un abbozzo di codificazione del processo creativo della scrittura. Infine, raccontando le proprie esperienze di alunno e professore di scrittura creativa, spiega la sua convinzione per cui si possa insegnare a scrivere, nonostante non si possa imparare a diventare scrittori (la differenza è sottile, ma c'è).

La seconda sezione s'intitola Occasioni, e anche in questi saggi Carver continua, sulla stessa linea dei precedenti, ad argomentare su come la sua esperienza si trasformasse in racconti o poesie, prendendo in esame casi specifici. Questa sezione contiene infatti aneddoti e spiegazioni di singoli racconti o singole poesie, in cui vengono descritti il contesto personale in cui sono nati e il modo in cui lui ci ha lavorato. Fra questi troviamo alcuni dei suoi lavori più famosi, come Vicini e L'incarico (racconto sulle ultime ore di vita di Cechov), contenuti nella raccolta Da dove sto chiamando, pubblicata prima della sua morte, una summa dei suoi racconti, con sette inediti (recensita in questo blog). Conclude la sezione l'ultimo suo discorso pubblico, Meditazione su una frase di Santa Teresa, tenuto nel 1988 in occasione della cerimonia di conferimento della laurea honoris causa in Lettere all'Università di Harvard.

La terza sezione, Laboratorio di scrittura, contiene la trascrizione di una reale lezione di Carver registrata. Qua lo scrittore commenta, insieme agli studenti i loro scritti, rivelandosi un insegnante pacato e aperto, che accoglieva ogni obiezione o suggerimento, ed evitava di scoraggiare o redarguire gli studenti con severità. Tant'è vero che Jay McInerney, suo allievo e autore di una testimonianza (contenuta nella quarta sezione, Due testimonianze), affermava che Carver non fosse tagliato per fare l'insegnante, a causa della sua troppa apprensione. Eppure ci riusciva, e i risultati erano evidenti: i successi editoriali dei suoi alunni. Nell'ultima sezione, Esercizi, troviamo cinquanta esercizi di scrittura creativa, alla maniera di Carver. Per ogni argomento (Trama e situazione, Sviluppo dei personaggi ecc. ecc.) vi sono degli spunti su cui il lettore deve scrivere un racconto o un bozzetto, aiutandosi con gli esempi (tratti da tutta l'opera di Carver) appositamente scelti per ogni argomento.

Camillo Sbarbaro
L'opera in versi e in prosa
(Garzanti, 1999)
Quando stavo per uscire dalla libreria, il commesso mi fermò e cercò ancora di vendermi l'illusione, mi disse: “Aspetta, è giusto che un giovane sappia...”, mi fece cenno di seguirlo verso lo scaffale della poesia, “...che non c'è miglior manuale di scrittura di questo”. Mi porse il libro L'opera in versi e in prosa, di CamilloSbarbaro.

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