domenica 4 agosto 2013

L'umorismo assurdo di Joan Cornellà, una lettura

Le opere dell'artista catalano Joan Cornellà (Barcellona, 1981) hanno un'impostazione molto semplice: sono quasi sempre sei vignette colorate. Si possono vedere principalmente in due modi: 1) si dà una una sola occhiata e si ride; 2) dopo aver riso si torna indietro e le si guarda bene per capirne le ragioni.
Io propendo per la seconda visione perché le vignette, essendo prive di fumetti, e quindi svincolate dall'ordine del dialogo, invitano lo spettatore a dare un senso alla loro successione.
L'artista preferisce rimanere alieno alle interpretazioni delle sue opere (specialmente le strumentalizzazioni politiche). Non nega che alla matrice di alcune ci siano delle critiche alla società e al costume, ma non vuole essere portatore di nessun messaggio politico o sociale né, tanto meno, morale. Il suo obbiettivo è quello di rappresentare un umorismo assurdo, e di lasciare allo spettatore la libertà di leggere i suoi “comix” come meglio desidera. I singoli disegni sono fatti con acquarello su carta, ma sono raccolti anche in una versione libresca dal titolo Mox Nox.
(Consiglio la lettura di queste due interviste a Cornellà per comprenderne meglio il punto di vista: 1 e 2).
Godendo della libertà di interpretazione, non ho potuto fare a meno di formulare un mio parere sul senso delle opere di Cornellà: un senso provocatorio.