Foglie secche -
Aldous Huxley (1925)
Non è da tutti avere il privilegio di
entrare nella dimora della signora Lilian Aldwinkle, un'antica villa
barocca, appartenuta ai Malaspina, nel cuore delle campagne toscane. Il cuore verde della Toscana è il luogo ameno attraverso cui le persone arrivano e se ne
vanno in villa Cybo-Malaspina. Solo se siete intellettuali raffinati,
o conoscitori ed estimatori dell'arte e della letteratura, o
direttamente artisti, potete entrare nelle grazie della signora
Aldwinkle, e magari farvi anche corteggiare da lei.
In questo bizzarro contesto, Huxley fa
sfoggio della straordinaria erudizione sull'Italia - in cui ha vissuto - per bocca della classe aristocratica e alto-borghese che realmente frequentò. Il romanzo è diviso in blocchi, ma nonostante la struttura sia frammentaria, non è difficile
seguire il flusso degli eventi che coinvolge i vari personaggi. Non c'è un protagonista, ma le vicende vengono affrontate dal punto di vista dei diversi personaggi. In alcune scene tipiche da salotto primo-novecentesco, con tono
pedante e talvolta saccente, un personaggio prende la parola per dire
la propria su ogni tipo di argomento, sia esso artistico o mondano.
E' indubbia la profondità di alcune tesi e interpretazioni
letterarie esposte dai protagonisti, e sembra che in alcuni casi Huxley
abbia usato i suoi personaggi per fare un tributo alla tradizione
poetica inglese, da Shakespeare ai romantici come Wordsworth.
Immancabili i riferimenti a Byron e Shelley, i romantici maledetti
per eccellenza, che sostarono in Toscana - il secondo fino alla morte.
Nonostante l'arte e la letteratura siano il motivo e lo sfondo della vita di questi personaggi, nonché il metro di
valutazione del prossimo, vi è un chiaro intento di denudare tutte
le ipocrisie e le frivolezze, nascoste dietro questa facciata raffinata dei personaggi. Si ha la sensazione che in questa
villa ci siano sempre motivi per affannarsi, ma si scopre che non c'è
altra occupazione se non quella di godere dei servizi che questa
offre: seguire la padrona che fa da guida per l'immensa struttura,
intrattenere gli ospiti e dedicarsi a piccoli passatempi. Eppure
l'aria è spesso malinconica e tesa, non di rado qualcuno rompe la
regola del buonsenso, lasciandosi sfuggire qualche frecciatina o
espressione di disappunto, da cui nascono effimeri dibattiti. Pur
avendo concretamente poco da fare, vediamo che ogni personaggio è
frustrato da un profondo dramma personale, che è quello di non
sapersi adattare alla vita. E' una sorta di alienazione, a cui non si
riesce a dare una spiegazione razionale. I protagonisti, pervasi dal
cinismo, rifiutano ogni tipo dogma, e non riescono a essere
spensierati, perché ogni puro piacere risulta basso e selvaggio,
volgare (appartenente al vulgus). Anche l'amore, pur visto e
vissuto in maniera diversa da ogni protagonista, non sfugge al
cinismo.
Aldous Huxley - Foglie secche (Oscar Mondadori, 1971) |
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