Raymond Carver Il mestiere di scrivere (Einaudi, 2008) |
Quando l'ho chiesto in libreria, il
commesso disse che era terminato. Dimostrandosi un libraio attento,
mi disse che se fossi stato interessato ai manuali di scrittura,
avrei trovato molto utile Lezioni di scrittura creativa dal GothamWriters' Workshop, manuale della maggiore scuola di scrittura
creativa americana. Certo, quando un giovane cliente ti chiede un
libro intitolato Il mestiere di scrivere, non puoi che pensare
“ecco un altro aspirante scribacchino”, e cerchi di supportarlo,
e di vendergli l'illusione. In realtà il mio interesse era più
accademico, il testo mi interessava per un progetto di tesi di
laurea. Ma è inutile nascondersi, è chiaro che ho subito il fascino
di Raymond Carver.
Il libro è una raccolta di scritti
teorici di Carver. La prima sezione è intitolata Sulla scrittura
creativa, e contiene piccoli saggi in cui Carver cerca di
descrivere, attraverso la sua esperienza autobiografica, il processo
creativo della stesura di un racconto, il suo approccio alla
scrittura, gli “influssi” da parte di scrittori (letti e conosciuti), professori, e di chiunque abbia assecondato la sua inclinazione
artistica. Sposatosi a diciannove anni, e divenuto padre l'anno dopo,
Carver non ha avuto un percorso di formazione culturale comune. Da
giovanissimo ha sempre dovuto cercare di mantenere la famiglia come
meglio poteva, svolgendo i lavori più disparati. Questa vicenda
personale ha influito tantissimo sulla sua poetica e sulla sua
concezione teorica (ma soprattutto pratica) della scrittura: “Verso
la metà degli anni Sessanta, mi sono reso conto che avevo qualche
difficoltà a concentrare l'attenzione su opere narrative di una
certa lunghezza. Per un po' di tempo ho avuto difficoltà a leggerle,
oltre che a cercare di scriverne”, è l'incipit del primo saggio.
Ciò che unisce questi piccoli saggi sono quindi l'esigenza pratica e
poetica del narrare breve, la consapevolezza di quest'esigenza, e un
abbozzo di codificazione del processo creativo della scrittura.
Infine, raccontando le proprie esperienze di alunno e professore di
scrittura creativa, spiega la sua convinzione per cui si possa
insegnare a scrivere, nonostante non si possa imparare a diventare
scrittori (la differenza è sottile, ma c'è).
La seconda sezione s'intitola
Occasioni, e anche in questi saggi Carver continua, sulla
stessa linea dei precedenti, ad argomentare su come la sua esperienza
si trasformasse in racconti o poesie, prendendo in esame casi
specifici. Questa sezione contiene infatti aneddoti e spiegazioni di
singoli racconti o singole poesie, in cui vengono descritti il
contesto personale in cui sono nati e il modo in cui lui ci ha
lavorato. Fra questi troviamo alcuni dei suoi lavori più famosi,
come Vicini e L'incarico (racconto sulle ultime ore di
vita di Cechov), contenuti nella raccolta Da dove sto chiamando,
pubblicata prima della sua morte, una summa dei
suoi racconti, con sette
inediti (recensita in questo blog). Conclude la sezione
l'ultimo suo discorso pubblico, Meditazione su una frase di
Santa Teresa, tenuto nel 1988 in
occasione della cerimonia di conferimento della laurea
honoris causa in Lettere
all'Università di Harvard.
La terza sezione,
Laboratorio di scrittura, contiene la trascrizione di una
reale lezione di Carver registrata. Qua lo scrittore commenta,
insieme agli studenti i loro scritti, rivelandosi un insegnante
pacato e aperto, che accoglieva ogni obiezione o suggerimento, ed
evitava di scoraggiare o redarguire gli studenti con severità.
Tant'è vero che Jay McInerney, suo allievo e autore di una
testimonianza (contenuta nella quarta sezione, Due testimonianze),
affermava che Carver non fosse tagliato per fare l'insegnante, a
causa della sua troppa apprensione. Eppure ci riusciva, e i risultati
erano evidenti: i successi editoriali dei suoi alunni. Nell'ultima
sezione, Esercizi, troviamo cinquanta esercizi di scrittura
creativa, alla maniera di Carver. Per ogni argomento (Trama
e situazione, Sviluppo dei personaggi ecc.
ecc.) vi sono degli spunti su cui il lettore deve scrivere un
racconto o un bozzetto, aiutandosi con gli esempi (tratti da tutta
l'opera di Carver) appositamente scelti per ogni argomento.
Camillo Sbarbaro L'opera in versi e in prosa (Garzanti, 1999) |
Quando stavo per
uscire dalla libreria, il commesso mi fermò e cercò ancora di
vendermi l'illusione, mi disse: “Aspetta, è giusto che un giovane
sappia...”, mi fece cenno di seguirlo verso lo scaffale della
poesia, “...che non c'è miglior manuale di scrittura di questo”.
Mi porse il libro L'opera in versi e in prosa, di CamilloSbarbaro.
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