Vi sareste mai aspettati che in una
cultura prevalentemente maschile, per non dire maschilista, come
l'hip hop, potesse avere spazio un cross-dresser (in questo caso uomo travestito da
donna)?
Mykki Blanco ne è la prova: nei suoi
video, e nelle canzoni, si diverte a passare dal maschile al
femminile. Ma non chiamatelo gay-rapper o trans-rapper, perché non
vuole essere l'icona di una nuova forma di rap. Lui stesso, fino a
qualche anno fa, non avrebbe mai pensato di diventare un rapper.
Mykki Blanco punta ad essere un artista eccentrico, che si
esprime anche in generi come il punk
industriale, e non fonda la sua arte su una questione di genere, ma
sulla sub-cultura afroamericana in cui è cresciuto.
Facciamo un passo indietro.
Facciamo un passo indietro.
Michael Quattelbaum Jr. (il suo vero
nome) nasce in California. E' un bravo studente, e da ragazzino
recita negli spettacoli della scuola. Intanto conosce il movimento
punk e new wave, e si dedica all'arte, esibendosi con un gruppo di
performers. Grazie alle borse di studio finisce prima in un college
di Chicago, poi in uno di New York. Qua decide di abbandonare
la scuola per dedicarsi totalmente all'arte, e intanto esce tutte le
notti per i locali. Da sempre si è dedicato alla scrittura, e a New York pubblica un libro di
poesie intitolato From the silence of Duchamp to the Noise of Boys,
che riproduce in chiave punk industriale in un progetto artistico chiamato No
Fear. Gli viene in mente un altro progetto, ispirato alle ragazzine
che raccontano la propria vita in webcam e pubblicano i video su
YouTube. Vuole pubblicare anche lui dei video in cui fa finta di essere una
ragazzina ribelle che vorrebbe rappare, che si chiama, appunto, Mykki
Blanco. Un amico gli dice: “Se Mykki desidera rappare, poi dovrai
farlo davvero”. Lui la considera un'idea fantastica, e comincia ad
esercitarsi e pubblicare i video. E si esibisce in questa nuova veste anche in serate gothic. Nel 2012 dà vita al mixtape Cosmic Angel: TheIlluminati Prince/ss. Da qui, alcuni brani diventano i video più
famosi, da Wavvy a Haze Boogie Life e Kingpinning. Pur appartenendo ad un
genere underground, ed essendo prodotto da un'etichetta indipendente,
molti si accorgono di lui e della sua portata artistica. Presto viene
circondato da manager, agenti e produttori, che lo aiutano ad
organizzare tour per il mondo, iniziando dall'Europa, dove si
esibisce anche in Italia. Questa primavera del 2013 è in tour negli USA,
ma dall'estate tornerà in Europa e arriverà fino in Asia.
Nonostante la sua vena provocatoria sia paragonabile all'immagine di
cantanti quali David Bowie e Marylin Manson, da ragazzino aveva altri
modelli musicali, come Iggy Pop, Bette Midler, Madonna, ma
soprattutto Michael Jackson, di cui vorrebbe imitare la fama globale.
Ha quindi trovato nell'hip hop la forma
ideale per esprimersi, e unire l'anima giocosa da ragazzina, con
quella un po' più seria e ribelle del punk. Sicuramente rappresenta
una nuova frontiera, in quanto il suo background e l'immaginario
evocato non hanno nulla a che vedere con quelli tradizionali dell'hip
hop. Eppure, sempre di cultura urbana afroamericana si tratta. La
sperimentazione in atto è quindi reciproca, nel senso che Mykki Blanco ha
offerto la sua eccentricità al rap, creando qualcosa di nuovo, e il
rap ha offerto a lui un modo di esprimersi. Ma non è detto che non
continui a sperimentare. Per marzo è stata annunciata l'uscita negli States dell'EP
Betty Rubble, ma magari dopo il tour mondiale potremmo vederlo alle prese con qualche
nuovo progetto.
(Le informazioni sono state ricavate quasi interamente dall'intervista per la trasmissione radiofonica Babylon di Rai-Radio2 del 3 marzo 2013, e parzialmente da un articolo di ELLE e da uno del New York Times.)
Mykki Blanco è su Twitter e Facebook.
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